
L'ultima regina - Firebrand
- -Nell'Inghilterra dei Tudor intrisa di sangue, Catherine Parr cerca di destreggiarsi nella politica inglese quando diventa la sesta moglie di Enrico VIII.
Nell'Inghilterra dei Tudor intrisa di sangue, Catherine Parr cerca di destreggiarsi nella politica inglese quando diventa la sesta moglie di Enrico VIII.
Dal campo profughi di Jabaliya a Gaza, all’Università di Toronto fino alla Corte Suprema di Israele, I Shall Not Hate segue la vicenda del dottor Izzeldin Abuelaish, primo medico palestinese a lavorare in un ospedale israeliano, dove ha fatto nascere centinaia di bambini. La sua etica improntata al perdono e alla riconciliazione viene messa a dura prova quando un carro armato israeliano bombarda la sua casa, uccidendo tre delle sue figlie. Ma contro ogni logica e aspettativa, il medico trasforma la tragedia in una campagna globale per sradicare l’odio, diffondendo il suo messaggio in ogni lingua: inglese, arabo ed ebraico. Le sue parole saranno citate dall’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, e verrà candidato al Premio Nobel per la pace. Ma il dottor Abuelaish rimane perseguitato dal dolore e convinto che, per onorare le sue figlie, debba chiedere conto al governo israeliano dell’attacco non provocato che ha decimato la sua famiglia. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre e la guerra a Gaza, la sua esperienza e il suo appello alla giustizia e alla tolleranza diventano ancor più significativi e urgenti, per immaginare un futuro per palestinesi e israeliani. Festival: CPH:DOX Movies That Matter Melbourne DocEdge New Zealand
Nella audace ascesa globale di un nuovo autoritarismo, pochi politici si sono dimostrati tanto abili e determinati nel minare le basi della democrazia quanto il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Eroe per la popolazione cristiano-conservatrice del suo Paese e modello per le destre europee e per Donald Trump e i repubblicani americani, Orbán smantella metodicamente le istituzioni democratiche del Paese, mantenendo il gradimento della maggioranza dei cittadini. Democracy Noir segue tre coraggiose donne – la politica d’opposizione Timea, la giornalista Babett e l’infermiera Nikoletta – in lotta per denunciare le bugie e la corruzione del governo, sfidando il partito ultra-conservatore Fidesz. A ogni passo che Orbán compie verso l’autocrazia, queste donne si organizzano e sperimentano strategie innovative per contrastare uno dei demagoghi più potenti e apparentemente inarrestabili dell’Occidente. Ma di fronte a questa nuova e oscura forma di autoritarismo c’è ancora una resistenza vitale: le testimonianze e le scelte di Timea, Babett e Niko dimostrano la necessità di difendere la democrazia e la libertà.
Julio (Edoardo Pesce) ha quasi quarant’anni e vive ancora con sua madre nella casa che hanno in prossimità del fiume nella zona marittima di Fiumicino, vicino Roma. La madre (Margarita Rosa De Francisco Baquero), costretta a lasciare la Colombia in gioventù incinta del figlio, è una donna forte con la quale Julio ha una relazione complessa, simbiotica, profonda e morbosa. Un legame che li porta a condividere tutto, dalla passione per i balli latinoamericani al lavoro come corrieri della droga. Un legame che verrà stravolto dall’arrivo di una giovane colombiana coinvolta anche lei nel traffico.
In una Gaza devastata dalla guerra un ragazzino palestinese, uno israeliano e un ex campione di surf, costretto al ritiro per via di un drammatico incidente, creano un’improbabile amicizia grazie al loro comune amore per il surf.
In un futuro prossimo esiste la possibilità di salutare le persone che non ci sono più, cercando un modo per alleviare il dolore del distacco, un tempo in più per imparare a dirsi addio. Cosa resta di tutto l’amore che i corpi si promettono quando il loro tempo finisce?