
Ciao bambino
- -Attilo deve proteggere una prostituta ma finisce per innamorarsene.
Attilo deve proteggere una prostituta ma finisce per innamorarsene.
Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Beve tanto Marco, beve troppo. È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. Per vivere si deve anestetizzare, dice. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue, e cioè spiegare a ragazzi e ragazze esposti in misura crescente alla catechesi islamica una delle più temibili incarnazioni dell’Occidente: la sua letteratura. Il risultato è uno dei più toccanti atti d’amore per la letteratura mai professati – e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque tenti di interdirla.
ha per protagonista la giovane Samia (llham Mohamed Osman). Nata a Mogadiscio durante la guerra civile, la piccola Samia scopre all'età di nove anni di avere un talento che la rende unica: corre più veloce di tutti i suoi compagni. Diventata una vera passione, la corsa è la sua ragione di vita e la forza che la aiuta a superare gli orrori della guerra. Con l'aiuto del suo migliore amico Ali (Elmi Rashid Elmi), Samia si allena ogni giorno per partecipare ai Giochi Olimpici di Pechino del 2008. Il suo sogno si avvera quando è ammessa come rappresentante della Somalia ai 200mt femminili. Arriva ultima ma il pubblico le manifesta un grande calore. La sua partecipazione ai Giochi Olimpici però le costa diverse minacce da parte del Governo somalo che la condanna per aver commesso un peccato mortale: correre senza velo. Samia rischia la vita, ecco perché decide di scappare per cercare rifugio in Europa... Tratto dall’omonimo bestseller di Giuseppe Catozzella (pubblicato in Italia da Feltrinelli), il film è stato presentato al Tribeca Festival, ottenendo il Premio Speciale della Giuria come Miglior Film Straniero. Il film è stato premiato anche al Filmfest München, con il Premio del Pubblico Internazionale e ad Alice nella Città, ha ottenendo il Premio Sorriso Diverso Roma Award 2024 (sezione parallela del festival).
Il 20 Novembre 2012, Andrea Spezzacatena, un ragazzo che aveva appena compiuto 15 anni, si tolse la vita. Fu il primo caso in Italia di bullismo e cyberbullismo che portò al suicidio di un minorenne. L’incidente scatenante fu l’aver voluto indossare dei pantaloni rossi, regalo della madre, che a causa di un lavaggio sbagliato erano diventati rosa. Questo film è tratto dalla sua storia.
Durante un’estate al mare, Pedro (Javier Orán), apertamente gay, e Maxi (Lautaro Bettoni), etero e single, iniziano un’amicizia affettuosa che stupisce tutti i loro amici. Pedro e Maxi giocano a fare i fidanzati e gli altri ci cascano, compresa la ex ragazza di Maxi che piomba “sul luogo del delitto”. Ma, poco a poco, i due burloni cascano nella stessa rete che hanno lanciato: la pulsione sessuale diventa desiderio irresistibile e i due uomini finiscono a letto insieme. È solo una stella cadente o sarà il grande amore?
In una Gaza devastata dalla guerra un ragazzino palestinese, uno israeliano e un ex campione di surf, costretto al ritiro per via di un drammatico incidente, creano un’improbabile amicizia grazie al loro comune amore per il surf.
la storia di Leila (Arienne Mandi), una judoka iraniana, che prende parte al Campionato mondiale di judo insieme alla sua allenatrice Maryam (Zar Amir Ebrahimi). Leila è intenzionata ad aggiudicarsi la prima medaglia d'oro dell'Iran in questo sport, ma a metà dell'incontro, le due donne ricevono un ordine da parte della Repubblica Islamica, un vero e proprio ultimatum: o perdere o fingere un infortunio. È così che Leila si ritrova costretta a compiere una scelta ardua: finge di essersi ferita, dopo che Maryam la implora di conformarsi al regime iraniano, o sfidarli entrambi e continuare a gareggiare per il primo posto.
Quando uno dei suoi studenti viene sospettato di furto, l'insegnante Carla Nowak decide di andare a fondo della questione. Stretta tra i suoi ideali e il sistema scolastico, le conseguenze delle sue azioni minacciano di distruggerla.