Maria Frau, l’attrice che spense la sua stella

Maria Frau, l’attrice che spense la sua stella

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Maria Frau ebbe una carriera fulminante dal 1950 al 1957: 17 film, copertine di riviste nazionali e internazionali, fotoromanzi, i primi sceneggiati della Rai, trasmissioni radiofoniche. Un volto diventato subito popolare nell'Italia che faticosamente usciva dalla guerra. Carnagione mediterranea, lunghi capelli neri, occhi incantatori, corpo sinuoso. All'improvviso, il ritiro dalle scene, a soli 26 anni, senza spiegarne la ragione. Né una conferenza stampa, né un'intervista. Scomparsa, da un giorno all'altro. Via dall'Italia e il silenzio. Perché? Dopo 66 anni, "Frau talks", rompe l'isolamento e il silenzio e si racconta nel documentario Maria Frau, l'attrice che spense la sua stella, scritto e diretto da Sergio Naitza e prodotto da Karel con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission, Società Umanitaria-Cineteca Sarda e Comune di Nulvi. Nel documentario scorrono vita artistica e privata, dalla natìa Sardegna al successo, con aneddoti e curiosità sul cinema italiano anni Cinquanta. Per la prima volta Maria Frau – splendida 93enne - spiega perché nel 1956 decise di calare il sipario, di eclissarsi dal mondo dello spettacolo, dalla notorietà, dalla ribalta mediatica. Lo rivela in due parole, nella sua casa di Austin, Texas: "per amore. Sono sparita solo per amore". Maria Frau apre lo scrigno dei ricordi: le radici sarde, il trasferimento a Roma in cerca di un lavoro più redditizio, infanzia e adolescenza nella capitale dove il cinema si accorge di lei. Maria è una bella ragazza, volto pulito, sguardo sognante. Mentre è seduta nella sala d'aspetto di un ufficio, la nota il regista Mario Bonnard che sta cercando la protagonista per il suo film Margherita da Cortona. Non l'ha ancora trovata, nonostante abbia anche lanciato un concorso nazionale. "Tu sei Margherita" le dice. E la scrittura. Da quel momento inizia la rapida ascesa verso il successo. I giornali parlano di lei, la sua immagine campeggia su tutte le riviste, la fama travalica i confini nazionali. Ha ruoli di prima attrice nel cinema popolare, versione melò; la sua bravura e versatilità la portano a girare in Germania, Turchia e Francia; duetta con Totò nel ruolo di Cleopatra in Totò all'inferno ed Eduardo De Filippo la vuole accanto a Renato Rascel nella versione cinematografica della sua commedia Questi fantasmi. Nel 1954, agli albori della Rai, è nello sceneggiato L'affare Kubinski diretta da Anton Giulio Majano, e sono tante le partecipazioni a programmi radiofonici in cui chiacchiera con gli ascoltatori. Ma al vertice della popolarità e con tante offerte di lavoro, Maria Frau spegne la sua stella. La favola della povera ragazza sarda, novella Cenerentola, che dall'anonimato diventa una star, si interrompe bruscamente, ma insieme dolcemente. Per amore, appunto. Una bella storia che parla anche al nostro tempo: dove apparire, esserci, mostrarsi, viene prima di vivere.

Director:  SERGIO NAITZA
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Storyline

Maria Frau ebbe una carriera fulminante dal 1950 al 1957: 17 film, copertine di riviste nazionali e internazionali, fotoromanzi, i primi sceneggiati della Rai, trasmissioni radiofoniche. Un volto diventato subito popolare nell'Italia che faticosamente usciva dalla guerra. Carnagione mediterranea, lunghi capelli neri, occhi incantatori, corpo sinuoso. All'improvviso, il ritiro dalle scene, a soli 26 anni, senza spiegarne la ragione. Né una conferenza stampa, né un'intervista. Scomparsa, da un giorno all'altro. Via dall'Italia e il silenzio. Perché? Dopo 66 anni, "Frau talks", rompe l'isolamento e il silenzio e si racconta nel documentario Maria Frau, l'attrice che spense la sua stella, scritto e diretto da Sergio Naitza e prodotto da Karel con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission, Società Umanitaria-Cineteca Sarda e Comune di Nulvi. Nel documentario scorrono vita artistica e privata, dalla natìa Sardegna al successo, con aneddoti e curiosità sul cinema italiano anni Cinquanta. Per la prima volta Maria Frau – splendida 93enne - spiega perché nel 1956 decise di calare il sipario, di eclissarsi dal mondo dello spettacolo, dalla notorietà, dalla ribalta mediatica. Lo rivela in due parole, nella sua casa di Austin, Texas: "per amore. Sono sparita solo per amore". Maria Frau apre lo scrigno dei ricordi: le radici sarde, il trasferimento a Roma in cerca di un lavoro più redditizio, infanzia e adolescenza nella capitale dove il cinema si accorge di lei. Maria è una bella ragazza, volto pulito, sguardo sognante. Mentre è seduta nella sala d'aspetto di un ufficio, la nota il regista Mario Bonnard che sta cercando la protagonista per il suo film Margherita da Cortona. Non l'ha ancora trovata, nonostante abbia anche lanciato un concorso nazionale. "Tu sei Margherita" le dice. E la scrittura. Da quel momento inizia la rapida ascesa verso il successo. I giornali parlano di lei, la sua immagine campeggia su tutte le riviste, la fama travalica i confini nazionali. Ha ruoli di prima attrice nel cinema popolare, versione melò; la sua bravura e versatilità la portano a girare in Germania, Turchia e Francia; duetta con Totò nel ruolo di Cleopatra in Totò all'inferno ed Eduardo De Filippo la vuole accanto a Renato Rascel nella versione cinematografica della sua commedia Questi fantasmi. Nel 1954, agli albori della Rai, è nello sceneggiato L'affare Kubinski diretta da Anton Giulio Majano, e sono tante le partecipazioni a programmi radiofonici in cui chiacchiera con gli ascoltatori. Ma al vertice della popolarità e con tante offerte di lavoro, Maria Frau spegne la sua stella. La favola della povera ragazza sarda, novella Cenerentola, che dall'anonimato diventa una star, si interrompe bruscamente, ma insieme dolcemente. Per amore, appunto. Una bella storia che parla anche al nostro tempo: dove apparire, esserci, mostrarsi, viene prima di vivere.


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